Oaktree. Alle ore 11:19 del 22 maggio 2024, a un mese esatto dalla vittoria dello scudetto e della seconda stella nel derby della Madunina con il Milan, sulla base di un percorso intrapreso da anni dalla famiglia Zhang, l’Inter ha ufficialmente cambiato la propria targa passando dalla proprietà cinese a quella americana di Oaktree, fondo d’investimento statunitense che ha iniziato a dettare nuove regole soprattutto per quanto riguarda la gestione di acquisti e investimenti, aumentando così il valore della società in campo e fuori.
Oaktree si muove
La gara con il Parma ha saputo regalare all’Inter l’undicesima gioia nelle ultime tredici partite giocate tra Serie A e Champions League; soprattutto a Beppe Marotta, arrivato a sei mesi come Presidente dell’Inter e primo autore del grande romanzo di rinnovamento della società di Viale della Liberazione, iniziato ancora ai tempi in cui a dare ordini era Steven Zhang, uscito di scena nel maggio scorso dopo il mancato pagamento del prestito concesso da Oaktree che ha potuto così rilevare le quote del magnate cinese. Dopo anni di difficoltà finanziarie e gestione più cauta, il club ha intrapreso una strada di maggiore operatività, velocità nelle decisioni e investimenti a lungo termine. Il cambio di modello gestionale è evidente dalle parti di Viale della Liberazione e l’obiettivo è continuare nella costruzione e nel perfezionamento di una società più solida, competitiva e moderna, capace di generare valore non solo sul campo, ma anche fuori dal terreno di gioco.
Oaktree ha saputo mandare segnali, visibili e non; la partecipazione della squadra al Mondiale per Club nell’estate del 2025 permetterà nuove iniziative per lo sviluppo del proprio marchio e mercato negli Stati Uniti, considerata anche la rassegna mondiale dell’anno successivo per le nazionali, mentre saranno previsti nuovi lavori di ammodernamento del Centro Sportivo BPER di Appiano Gentile, in cui verrà portato a termine quanto progettato da Zhang tempo addietro: nuovi uffici, nuova sala stampa e un secondo ristorante. La presenza continua degli uomini del fondo d’investimento hanno permesso anche una maggiore rapidità nella presa delle decisioni, specialmente quelle legate ai rinnovi di contratto dei calciatori, molti dei quali hanno tenuto banco per troppo tempo, salvo poi concretizzarsi o finire in un nulla di fatto.
Le manovre nerazzurre di calciomercato, grazie alla nuova possibilità di investimento garantita da Oaktree, subiranno un cambio di mentalità: la cultura del parametro zero, massima assoluta di Marotta e del management di mercato nerazzurro, ha pagato tanto con trofei e traguardi notevoli raggiunti nel giro di pochi anni e, per lo più, consecutivamente, ma è diventata anche sinonimo di costi elevati. Ora, la proprietà dell’Inter ha deciso che si potrà procedere con investimenti, sempre accurati, per calciatori con ingaggi non impossibili da sostenere e in prospettiva per una possibile patrimonializzazione futura. Nessuna scommessa ma giocatori di esperienza che si sono già messi in mostra o che si sono appena affacciati alla finestra del calcio.