Un nuovo derby di Milano è alle porte e questa volta sarà valido per il primo trofeo della stagione, la Supercoppa italiana. La stracittadina che si giocherà all’Al-Awwal Park di Riyadh anticipa di poco meno di un mese il rematch del 22 settembre, quando il Milan si impose a tempo scaduto sull’Inter Campione d’Italia dopo una striscia di ben sei sconfitte consecutive, l’ultima della quale è valsa per la Beneamata la matematica certezza di giocare la stagione in corso con il tricolore, e una stella in più, sulla maglia. Per il Diavolo sarà l’occasione per provare a dare continuità alla cura portata da Sergio Conceição, dopo l’avvicendamento con il connazionale Paulo Fonseca in panchina.
Le parole di Reijnders
A seguito della conferenza stampa del tecnico lusitano, ai microfoni di Sportmediaset si è presentato uno dei baluardi e pilastri della squadra rossonera, Tijjani Reijnders, autore fin qui di 9 gol e 3 assist tra tutte le competizioni stagionali. Il centrocampista olandese, tra i più in forma del Milan, promette battaglia in un nuovo derby, tanto importante quanto sentito.
Quanto ha influito la vittoria in rimonta sulla Juventus?
“Nel primo tempo siamo stati troppo contratti e abbiamo subito il gioco e la pressione della Juve. Una volta rientrati per il secondo tempo abbiamo aumentato il ritmo con maggior intensità e siamo stati più efficaci nel creare occasioni. La vittoria e la qualificazione alla finale è stata meritata”.
Com’è stato rivedere Mister Pioli avendo segnato più gol quest’anno?
“Il fatto che non facessi quasi mai gol con lui come allenatore è stato oggetto di scherzi e risate quando è venuto a salutarci al campo. La ragione è che l’anno scorso facevo più fatica a trovarmi in posizione avanzata e più vicino alla porta. Quest’anno invece mi trovo in un ruolo più offensivo e sono risultato più efficace”.
Cosa significherebbe la vittoria?
“Domani avremo una grande occasione, alzare il primo trofeo della stagione. In particolar modo, per me sarebbe il primo con la maglia del Milan e per questo scenderò in campo dando tutto me stesso, come se questa fosse la mia ultima gara”.
Dopo la vittoria con la Juventus vi siete riuniti, perché?
“Abbiamo un fortissimo spirito di squadra che ci ha sempre distinto però sono sicuro che una cosa che non deve mai mancare è la fiducia nel gruppo. Siamo una famiglia e come tale dobbiamo sentirci ogni giorno sempre più uniti. Riunirci in cerchio dopo il fischio finale è stato un segnale importante”.
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