Inter, il primo scudetto di Suning «costa» perdite tra i 150 e i 200 milioni.
Il 19esimo titolo dell’Inter è il primo di un club cinese nei principali campionati europei. Sfumata la Super League, in arrivo il prestito da 250 milioni.
Inter, il primo scudetto di Suning «costa» perdite tra i 150 e i 200 milioni. Il 19esimo titolo dell’Inter è il primo di un club cinese nei principali campionati europei. Sfumata la Super League, in arrivo il prestito da 250 milioni.
Il diciannovesimo scudetto dell’Inter è anche il primo titolo di un club cinese nelle top Leagues europee. Un motivo in più di orgoglio per il Gruppp Suning e la famiglia Zhang che sono stati tra i principali protagonisti della campagna di colonizzazione del football globale avviata dal Governo di Pechino e voluta dal presidente Xi Jinping.
Della stessa politica centralistica cinese peraltro l’«operazione Inter» ha rischiato di subire i contraccolpi proprio in questa stagione, considerando che, complice la pandemia, la politica di espansione nel calcio occidentale, quale strumento del soft power del Partito comunista, è stata giudicata non più essenziale.
Le ragioni di una vittoria
Il successo nerazzurro si può dire che sia nato anche come reazione alle problematiche finanziarie e politiche palesatesi a metà stagione, per quanto ci fossero avvisaglie già da agosto. Potrà sembrare paradossale, ma si può affermare che Antonio Conte in campo e la dirigenza fuori dal campo (con gli ad Beppe Marotta e Alessandro Antonello in primis) sono stati più resilienti del Presidente Xi.
Aver tenuto compatto il gruppo squadra portandolo a conseguire vittorie su vittorie nel girone di ritorno, dopo l’umiliante e dannosa eliminazione nei gironi della Champions, e aver tenuto la barra dritta tra i marosi finanziari e mediatici che hanno scosso il club rappresentano senza dubbio i due pilastri dell’affermazione interista. E hanno permesso con maggior forza e convinzione alla famiglia Zhang di non cedere alle difficoltà incontrate sia in Italia che in Cina e che avevano spinto a trattare addirittura la cessione con il fondo Bc Partners.
Il futuro e i conti
Lo scudetto e il ritorno in Champions da protagonista permetteranno di pianificare il prossimo futuro con più certezze. Gli 80 milioni che potrà garantire un approdo ai quarti di finale (prossimo step della scalata all’Europa) consentiranno di impostare una campagna trasferimenti meno improntata al sacrificio.
Ciò non toglie che l’autosufficienza e quindi un corretto rapporto tra entrate e uscite con una limatina al costo della rosa (ingaggi più ammortamenti dei cartellini) sarà indispensabile. Dopo aver perso circa 100 milioni al 30 giugno 2020, il club nerazzurro dovrà gestire una perdita ancora più marcata alla fine di questa stagione, tra i 150 e i 200 milioni (dipenderà dalle plusvalenze).
L’Inter che viaggiava a una media di 60mila spettatori è insieme alla Juventus il club che risentirà di più della chiusura degli impianti, avendo visto sfumare più di 60 milioni di ricavi dal botteghino e dalla corporate hospitality.
Le strategie che verranno
Quella fase di emergenza acuta è stata superata anche grazie alle vittorie inanellate dal team di Conte. Anche per lo scenario che maturava sul campo il prezzo offerto per l’Inter è stato ritenuto poco congruo.
Nel piano di Steven Zhang evidentemente c’era anche la prospettiva del progetto della Superlega o dei lavori per il nuovo stadio da avviare. Due temi che attengono al futuro del club su cui, a prescindere delle attuali difficoltà operative, non si potrà smettere di ragionare e lavorare. Così come sul piano della digitalizzazione e della internazionalizzazione.
La ricerca di un nuovo main sponsor e la razionalizzazione delle partnership in Cina (su cui perdurano le sofferenze e i mancati incassi) sono prioritari nell’area commerciale.
Il fabbisogno finanziario
Nell’immediato, stipendi e transazioni di calciomercato della stagione saranno onorati. Archiviato il titolo, nei prossimi giorno saranno chiuse le trattative per un finanziamento da 250 milioni.
Si sta discutendo ancora con due fondi Bain e Oaktree, dal punto di vista tecnico il prestito sarà concesso alla società controllante, la holding lussemburghese di Suning, Great Horizon, e affluirà nelle casse del club sotto forma di finanziamento soci.
Una voce che, più che pesare sull’indebitamento, va interpretata come una asset del patrimonio netto. Come ha già fatto per gli altri tre quarti dei finanziamenti fatti al club, Suning infatti poi trasformerà in capitale questi soldi. Un ulteriore dimostrazione di sostegno alla società calcistica, per la quale Suning ha impegnato a vario titolo più 700 milioni in cinque anni.
Dopo l’estate dovranno quindi essere rinegoziate le obbligazioni da 375 milioni relative al bond emesso dal club che scadono nel 2022. Il fondo Lion Rock nel frattempo cederà la sua quota di circa il 31% nel capitale nerazzurro.
Fonte: Il Sole 24 Ore, autore Marco Bellinazzo