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Immersione totale Inter: nessuna seconda linea, solo titolari

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Che quello dell’Inter sia un gruppo coeso, non sorprende più di tanto – anche se fa un certo effetto vedere tutti i giocatori stare bene tra di loro e aiutarsi a vicenda. Ciò che, invece, meraviglia è come ogni giocatore sia integrato completamente nel sistema di gioco nerazzurro.

La scorsa annata ha fatto capire che la macchina di Simone Inzaghi avesse tutti gli strumenti per essere una macchina perfetta. Ogni giocatore è un meccanismo o un ingranaggio che sa come deve muoversi e i tempi in cui agire.

Una crescita tecnica e tattica ha poi dato la convinzione non solo ai titolari, ma anche alle cosiddette “seconde linee”, di essere parte integrante del gioco. Come è stato dimostrato dalle rotazioni in questa prima parte della stagione, tra cui la grande partita di ieri sera contro l’Udinese.

La fiducia reciproca

Un sistema totale. Se i sei gol contro la Lazio hanno aumentato “l’aura” da grande squadra dell’Inter, l’impegno in Coppa Italia ha fatto capire che Inzaghi può contare su tutti gli effettivi della propria rosa.

Lo stesso tecnico piacentino ha poi elogiato i suo giocatori ai microfoni di Sport Mediaset, nel post-partita di Inter-Udinese: “Lo dico sempre, ho 25 titolari“. Questa dichiarazione è anche una dimostrazione del clima sereno e di ampia fiducia del gruppo e dello spogliatoio. Lo stesso Inzaghi vuole mettere a proprio agio i giocatori, sia i titolarissimi che le “alternative”.

Il mister dei Campioni d’Italia in carica vuole affidarsi ad ogni giocatore per poter competere su tutti i fronti: proprio questa stagione, che vede più impegni e che culmineranno con il nuovo Mondiale per club (che si terrà in estate 2025). Per farlo, deve necessariamente instillare questa fiducia in ognuno.

Lo si può notare dalla freddezza e dalla concentrazione che il reparto arretrato mette nell’impostazione dal basso, a partire da Josep Martinez, il quale ieri ha giocato la sua prima gara ufficiale con la maglia nerazzurra. Lo stesso Palacios, subentrato nel corso del secondo tempo, cerca di ricoprire al meglio il ruolo di Bastoni; Bisseck che riesce a muoversi su tutti i tre ruoli della difesa.

Menzione speciale anche ad Asllani, il quale trova un gol straordinario e a cui i compagni scelgono di offrirgli il pallone per gestirlo e smistarlo. Il centrocampista albanese sembra crescere sempre più, grazie anche all’affiancamento dei compagni di reparto.

Anche Zielinski sembra affidarsi più al gioco per i compagni: nelle occasioni in cui si è ritrovato in zona tiro, ha sempre preferito servire il passaggio per le sovrapposizioni o gli inserimenti. Ma è stata importante anche il suo aiuto e sacrificio in fase difensiva.

Le rotazioni in attacco

Emerge anche un aspetto importante sul turnover di Inzaghi e riguarda il reparto offensivo. In particolare, le scelte ieri sera sono state quelle di Taremi e Arnautovic, i quali sono stati già protagonisti in positivo nelle partite in cui hanno giocato insieme.

Nella sfida contro la Stella Rossa in Champions League (terminata 4 a 0 per i nerazzurri), il centravanti iraniano – in pressing sugli avversari – ruba palla sulla trequarti dei serbi e offre l’assist vincente per il gol dell’austriaco. Uno scenario che si è ripetuto ieri: Taremi sfrutta un brutto passaggio dell’Udinese, prende palla e attende il momento giusto che si palesa quando Arnautovic fa un movimento perfetto che coglie impreparata la difesa bianconera e mette in rete la palla dell’1 a 0.

Nella partita di ieri sera, i due attaccanti hanno fatto parte attivamente del gioco interista, affidandosi alle loro qualità e mettendole a disposizione della squadra. Anche quando entra Lautaro (al posto dell’austriaco), il copione non cambia: si gioca l’uno per l’altro – come si può notare dal passaggio del Toro argentino che apre il campo a Taremi, il quale però apre troppo il tiro che si stampa sul palo.

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