Di Flavio Verzola
Oggi è il 3 di gennaio, il primo riferimento immediato al 3, nella perfezione del suo numero primo, é senza alcun dubbio, nella mente romantica di ogni interista, il ricordo vivo, nell’esempio e nell’insegnamento di Giacinto Facchetti. Oggi è il compleanno di Tolkien, genio letterario assoluto, quanto mai moderno, nella necessità impellente di essere rapiti in un mondo magico cosi lontano dal nostro, eppure così drammaticamente uguale. Oggi stiamo smaltendo gli accumuli glicemici di questi giorni, all’insegna dell’ingrasso… Mi sento come una povera oca da paté, ingabbiata e costretta ad ingurgitare cibo, fino a farle letteralmente scoppiare il fegato…. La perfidia umana rivela la sua animalesca spietatezza anche nelle cose più banali, come preparare una pietanza prelibata…
Questa mattina la sveglia è stata più lieve del solito, fresco il ricordo della prima partita dell’anno. La trasferta in terra araba per la supercoppa italiana è un totale non senso, come la decisione di non ricordare la scomparsa di Agroppi. Uomo di calcio simpatico per molti, antipatico per alcuni, tuttavia sincero per tutti, una rarità in un mondo falso! Il minuto di silenzio sarebbe stato violentato, in un paese che nulla c’entra con noi e le nostre usanze e tradizioni. Del resto, come diceva mia nonna, i soldi fanno perdere la dignità alle donne e l’orgoglio agli uomini. La decisione di giocare all’altro mondo è solo figlia del marketing estremo, di sicuro non del calcio!
In effetti questa coppa non mi entusiasma, ma quando gioca l’Inter la passione prende sempre il sopravvento. La rivalità sostiene l’emozione, e l’esigenza di rispondere al gufaggio nazionale, ci regalano quelle motivazioni necessarie per affrontare la competizione. L’Atalanta si fregia dell’epiteto del Leicester italiano. Piuttosto di vedere l’Inter vincente, sono tutti ad incensare i Gasp boys!
A rincarare la dose, il mercato impazza, come l’esigenza di sbandierare i mal di pancia veri o presunti di chi gioca meno. Notiziona urlata da ben tre quotidiani sportivi che danno il biondo Frattesi pronto a sbattere i piedi per andar via, come un bimbo capriccioso! Il gruppo è granitico e il Demone avvezzo a questi sotterfugi, ergo tentativo fallito in partenza, giusto qualche smorfia di disappunto del popolo! Marotta e Ausilio sono troppo scaltri e scafati, per non gestire adeguatamente il mercato di riparazione, che io personalmente abolirei completamente, ma questo è un altro discorso. Con questa scimmietta sulle spalle arriviamo in Arabia. Di sicuro tutti le punturine fastidiose del pre, invece di darci fastidio, fanno l’effetto opposto. Già da subito l’approccio è di quelli giusti. Il Gasp tenta il gioco di prestigio, formazione rimaneggiata, almeno in attacco, lasciando fuori i big per gettarli nella mischia a poco dalla fine. Il suo piano di arrivare al settanta sullo zero a zero quasi riesce, noi costruiamo caterve di occasioni da rete, vanificate puntualmente dalle polveri bagnate di Lauti e dal loro portiere in versione superman! Unico squillo loro una stupidata di Basto, più unica che rara, che libera il rientrante Scalvini solissimo davanti a Sommer. Appoggia di testa, per la presa sicura del nostro estremo difensore. Fine tempo, a casa di Paolo stappiamo un prosecco, giusto per nervosismo, e l’atmosfera è tesa. Stai a vedere che con almeno quattro o cinque occasioni clamorose, la prima volta che scendono ci fanno la peretta?
Perché il calcio è subdolo e beffardo, non sempre vince la più forte, nel trionfo del lapalissiano, vince chi la butta dentro e basta! Partiamo forte come nel primo tempo, testa di Bisteccone in contrasto con un difensore bergamasco, il biondino Chiffi vede una deviazione che non c’è e ci regala un angolo. Sfortuna sua vuole che dall’angolo nasce in mischia la rete del nostro vantaggio con una rovesciata sublime di Denzelone d’Arabia! Apriti cielo, nel salotto dei commenti post partita le lacrime del Gasp diventano un inondazione, cancellando in un secondo un’ora di totale superiorità, con almeno cinque occasioni sprecate di un soffio o miracolate dal portiere orobico. Vantaggio strameritato e Denzelone che ci regala un rarissimo sorriso di gioia! L’olandese diventa volante, evidentemente le notti d’Arabia gli donano un tappeto magico, che trasformano il suo piattone destro, da ferro da stiro in fucile di precisione…. folgore imprendibile sotto la traversa e prima doppietta per la felicità incontenibile dei ragazzi! La Dea non ci sta, Gasp corre ai ripari inserendo i pezzi da novanta, pressing alla ricerca del gol che riaprirebbe i giochi. Ennesima rete clamorosa sbagliata da Lauti, che evidentemente si tiene i gol per la finale…. toccatevi…. sul rovesciamento di fronte dopo un batti e ribatti, Ederson trova la rete che Dimash non riesce a salvare sulla linea! Controllo Var angosciante e rete annullata per fuorigioco di Chantecler di pochi centimetri. Trovo questi fuorigioco millimetrici veramente assurdi, ma fino a che c’è questa regola ci dobbiamo adeguare. La Dea è sfortunata, bilanciando parzialmente la fortuna sfacciata di essere sotto solo di due reti, noi esultiamo come per una rete, consapevoli che sul due a uno, i dieci minuti finali sarebbero stati un delirio! E invece altre occasioni per rimpinguare il bottino, ma non è serata per il Toro…. finisce due a zero. Buona la prima del 2 di gennaio… e come dice Eddie Murphy… che non è quello delle leggi… ma l’attore in “una poltrona per due”… Cult natalizio… “BELO ANO A TUTI”! MARCIA AVANTI PER LA FINALE!