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Gianfranco Zola, magia e poesia

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E per i tifosi inglesi fu sempre di più “Magic Box”. Gianfranco Zola nasce a Oliena, un paesino in provincia di Nuoro, il 5 luglio del 1966. Muove i primi passi, come calciatore, presso la Corrasi di Oliena. È giovane ma il talento non gli manca; così la Nuorese, nel 1984, si assicura le prestazioni del promettente calciatore. A Nuoro Zola gioca due stagioni in C2 e nell’estate del 1986 si trasferisce alla Torres Sassari. Le sue doti e qualità sono subito evidenti; diventa il leader indiscusso della formazione sassarese ed è il primo artefice della promozione in C1. Zola ha talento da vendere tanto da proporsi come uno dei talenti migliori nel panorama nazionale. Su tutti la spunta il Napoli che si assicura le prestazioni del sardo. Il ventitreenne Gianfranco lascia così la Sardegna per andare a giocare in Serie A; è l’inizio di un’avventura dal sapore particolare.

Il Napoli è una squadra fortissima e annovera, tra le sue fila, quello che veniva considerato come il più forte giocatore del mondo di quegli anni: Diego Armando Maradona. Sette presenze e due gol nella prima stagione al Napoli. Si laurea campione d’Italia. Zola si forma come calciatore in una squadra, quella partenopea, che è di prima grandezza. In una squadra imbottita di campioni, acquisisce esperienza e ha modo di affinare le sue immense doti. In particolare ruba a Maradona qualche utile consiglio nel battere i calci di punizione. Le lezioni del Pibe de oro si rivelano estremamente preziose; la stagione successiva Zola è titolare inamovibile e ottiene anche la convocazione in nazionale. Dopo l’addio di Maradona Zola diventa uno dei giocatori più amati dal pubblico napoletano. Nell’estate del 1993 a causa della delicata situazione societaria il Napoli, seppur a malincuore, cede il giocatore al Parma. Zola vive, con la maglia del Parma, tre stagioni ricche di soddisfazioni e di reti. Segna tanto e con una regolarità impressionante. Il Parma è una formazione solida e compatta; infarcita di campioni la squadra emiliana arriva ad un passo dalla conquista dello scudetto.

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La stagione 1994/1995 è quella del duello senza fine tra il Parma e la Juventus. Le due squadre, per tutta la stagione, lottano per avere la meglio in campionato. Il confronto tra le due compagini non conosce momenti di tregua o riposo perchè entrambe si ritrovano avversarie anche nella finale di Coppa Italia e in quella di Coppa Uefa. La Juventus porta a casa lo scudetto ma il Parma si aggiudica la Coppa Uefa dopo una doppia finale. All’andata i gialloblu vincono per 1-0 grazie ad una rete di Dino Baggio che castiga Rampulla in uscita su una straordinaria imbeccata di Zola. Nella finale di ritorno, a Milano, i bianconeri passano in vantaggio nel primo tempo grazie ad un gol di Vialli ma nella ripresa ancora Dino Baggio pareggia i conti e il Parma vince la Coppa Uefa. Nella stagione successiva (1995/1996) Zola segna 19 reti in campionato ma l’arrivo del nuovo allenatore Ancelotti è causa d’ incomprensioni tra il fantasista sardo e il nuovo allenatore.

Zola dopo tre grandi stagioni lascia il Parma e si trasferisce al Chelsea. L’attaccante italiano conquista subito il prestigioso palcoscenico inglese e in Premier League diventa, in poco tempo, il beniamino dei tifosi londinesi del Chelsea. Il primo anno Zola viene premiato, a fine stagione, come Giocatore dell’anno della FWA e soprattutto Giocatore dell’anno della Premier League, primo giocatore della storia del Chelsea a vincere il prestigioso premio. Nella stagione successiva vince la Curling Cup e trascina il Chelsea alla finale di Coppa delle Coppe contro lo Stoccarda. Reduce da un infortunio è costretto a partire dalla panchina ma nella ripresa viene inserito in campo. Bastano ventun secondi a Zola per sfruttare un lancio in profondità di Wise e trafiggere, con un gran tiro da destro sotto la traversa, il portiere avversario: è il gol vittoria e il Chelsea vince la Coppa delle Coppe. Zola è fantasia, intelligenza tattica e gol. Dopo il successo in Coppa delle Coppe vince gli anni successivi la Supercoppa Europea, la sua seconda FA Cup, la Charity Shield, il secondo titolo di Giocatore dell’anno della Premier League nel 2003 e viene inserito nella Hall of Fame del calcio inglese nel 2006.

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La sua maglia numero 25 appartiene al mito e così nel 2003 il Chelsea decide in suo onore di ritirarla per sempre. Nessuno potrà più vestire quella maglia. Nel 2004 Magic Box viene insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico dopo che pochi mesi prima aveva ricevuto l’onoreficenza di Ufficiale d’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Dopo sette stagioni indimenticabili fa ritorno nella sua amata Sardegna per indossare la gloriosa maglia del Cagliari dove disputa le ultime due stagioni della sua grande carriera. Nella prima stagione, disputata in Serie B, Zola guida il Cagliari alla promozione; nella stagione seguente segna dieci reti che permettono al Cagliari di ottenere una comoda salvezza. Ha indossato per 35 volte la maglia della Nazionale condite da dieci reti ed è stato vice campione del mondo nel 1994. Giocatore sempre disciplinato, corretto, leale e rispettoso del’avversario. Tutte qualità che fanno e hanno fatto di Zola un uomo esemplare e un calciatore straordinario. Un orgoglio per la Sardegna e per l’Italia intera.

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