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Francesco Pio Esposito: “Pronto per l’Inter e la A? Bisogna prima provare. Spezia scelta migliore”

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La Gazzetta dello Sport ha dedicato una lunga intervista a Francesco Pio Esposito, attaccante dello Spezia di proprietà nerazzurra che negli ultimi mesi a suon di gol ha spesso posto l’attenzione mediatica sul proprio nome. Nel recentissimo passato per il classe 2005 si è anche parlato di un possibile ritorno all’Inter in pianta stabile a partire dalla prossima stagione, provando a sfruttare la vetrina del Mondiale per Club come garante per la sua permanenza. Sempre se però dovesse parteciparvi, una possibilità che l’Inter sta valutando visti gli addii di Arnautovic e Correa che dovrebbero concretizzarsi proprio nelle settimane dedicate alla competizione.

L’Intervista

Il quadro generale emerso dalle sue parole restituisce l’immagine di un ragazzo totalmente concentrato sul presente e sul fare bene, un ragazzo con la testa sulle spalle che non si lascia andare a particolari atteggiamenti e parole autoreferenziali, in quanto sembra aver capito che la strada verso l’affermazione del calciatore e della persona sia ancora lunga. Focus iniziale sulla sua avventura attuale, lo Spezia: “Mi piace essere in lizza per la classifica marcatori, ma ovviamente viene prima la squadra, la classifica vera. Giocare in casa nostra è dura per tutti, lo stadio ci aiuta. Puntiamo su questo per arrivare in A. Noi vogliamo salire in ogni modo. Dobbiamo continuare così. In caso di promozione potrei fare un tatuaggio, ne ho due e devono essere dispari. Restare qui è stata la scelta migliore”.

Quanto al suo futuro all’Inter, Esposito è consapevole di come quello nerazzurro sia un mondo elitario, dove è difficile affermarsi: “Sentirsi già pronto per l’Inter è difficile, non so com’è la Serie A. Per sentirsi pronti prima bisogna provare. Hanno rifiutato un’offerta da 20 milioni per me? Non lo sapevo, sono onorato, vuol dire che hanno grande considerazione. Per me l’Inter è tutto, ho passato più tempo ad Interello che a casa mia”.

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Le sue qualità sono ormai note ai più, con gli esperti di scouting che sostengono come altri 2005 con le sue caratteristiche non siano presenti al momento. Una considerazione che lui ha assimilato così: “Se lo dicono loro… ma questo non significa essere il più forte. Non sono mai stato un giocatore egoista, ho sempre giocato per la squadra, e approfitto per mandare un messaggio ai miei compagni per sabato vista la mia squalifica. Ragazzi, pensateci voi a vincere”.

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