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Cromosoma Sinner

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Di Flavio Verzola.

Per rassicurare i gentili lettori, non intendo parlare di tennis, ne tantomeno di sci per quel fenomeno di Sofia, ma di qualcosa che accomuna questi e tanti altri campioni assoluti.
Quanto mugugnare fastidioso, quel vociare sotterraneo e disturbante, dopo la brutta prestazione con le sturmtruppen. Forse il brusio serviva con l’unico scopo di distogliere l’attenzione dalle scialbe prestazioni della terza squadra di Milano, in piena e devastante crisi di identità, e dei zebrati, salvati dal palazzo a tempo scaduto, con il modesto ma volenteroso Venezia.

Mentre la Dea vola anche a Cagliari, non senza difficoltà, stesso discorso per i pulcinella, noi siamo chiamati alla prova del nove. Anzi oserei dire del sei, con l’intera popolazione di gufi che ci aspettava al varco. Baroni ha fatto un ottimo lavoro, riconosciuto da tutti. Sta dando consapevolezza a questi ragazzi vogliosi, che fanno da cornice ai vari senatori Zaccagni e Pedro. Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia, il mister Olimpia conosce la matematica e sicuramente anche la psicologia, responsabilizzando il gruppo e coinvolgendo tutta la rosa a disposizione. Insomma l’ostacolo era sicuramente difficile da superare. Le vittorie delle dirette concorrenti aggiungevano pressione alla pressione.

Evidentemente la pressione distrugge il vetro ma fortifica il diamante. I ragazzi si isolano dalle cattiverie gratuite, e dalle critiche esagerate, dopo la brutta prestazione in Champions, lavorano e si presentano belli carichi e concentrati, con un bello scoglio da togliersi dalla scarpa.

Il demone non dimentica il passato alla Lazio, ma sicuramente non farà sconti alla sua ex società. Le due curve hanno un forte patto, che essendo con una forte base politica, personalmente non condivido. Rispetto assoluto per tutti, ma questo clima di “volemose bene” lo trovo decisamente forzato. Forse soffro ancora per Poborsky, dolore ancora vivo, solo in parte mitigato dal ricordo di Parigi e dai tanti ex passati da una maglia all’altra, che hanno rappresentato così tanto per le due tifoserie. Uno su tutti Sinisa, che due anni fa ci lasciava troppo presto, a cui va il mio affettuoso ricordo.

Una storia di intrecci commoventi, dalla “mette Vecino” ai vari Veron, Crespo, Vieri, Stankovic, Almeyda, Simeone… e tanti altri che hanno difeso con onore e lealtà le due maglie!

Non facciamoci travolgere dai ricordi, e niente spirito natalizio, il campione si differenzia dal buon giocatore, dal profondo rispetto per lo sport che pratica, manifestato nella assoluta capacità di essere determinante quando conta veramente… il cromosoma Sinner! Quando hai la capacità di trasformare una trappola in un trampolino di lancio, quando vai sul dischetto dopo il rigore sul palo, che ti è costata la vittoria sacrosanta con i parrucca boys, e la sbatti dentro forte e centrale, giusto per ribadire che sai ancora come si fa! E come uno squalo che sente il profumo del sangue, nessuna pietà, nessun rilassamento, nessun tentativo di controllo, ieri sera l’Inter non solo voleva vincere, voleva mandare un avviso ai naviganti, e ci è riuscita alla grande. Primo set di cattiveria, mentre l’aquila maestosa si trasformava in un fringuello tremolante e spaventato. Gioffrey asfaltava il pericoloso dirimpettaio Nuño Tavares, balzando alla Air Jordan, mentre Fede ormai non fa più notizia, Bare ribadisce la sua leadership, come uno dei centrocampisti più forti e completi del mondo. C’è gloria per tutti perché la squadra è uno Tsunami, avvolge la preda come un pitone e la stritola senza la benché minima possibilità di fuga. I gol sono di pregevolissima fattura, sei interpreti diversi a coronare la manovra, avvolgente e micidiale.

All’alba dei miei sessanta difficilmente ricordo una squadra così devastante e imponente, mentre Lauti ancora stenta in zona gol, è sempre comunque il solito irriducibile guerriero, chissà quando tornerà a segnare, dove potrà arrivare questa squadra. Nella mia irrefrenabile bausciosità in questo martedì mattina, mi esalta il pensiero della preoccupazione crescente dei competitors… e sorrido ai ridicoli tentativi del parruccone di provare a destabilizzarci, rintuzzati in settimana da Basto sempre più leader in campo e fuori. Se siamo questi non ce n’è per nessuno, anche se la Dea comincia seriamente a preoccuparmi. Bergamo miglior provincia italiana come qualità della vita, Lookman pallone d’oro africano, Sofia meravigliosa interprete vincente del “Mola Mia”… le somiglianze sempre più significative con il miracolo Leicester… ci daranno filo da torcere fino alla fine e subito ad inizio anno per la semifinale supercoppa. Ma una cosa da ieri sera è di una chiarezza cristallina… la squadra da battere siamo noi! E non sarà facile per nessuno!
Marcia Avanti.

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