Coppa dei Campioni 1961-62, il Benfica raddoppia!
Ancora Spagna contro Portogallo, spunta l’astro Eusebio.
Coppa dei Campioni 1961-62, il Benfica raddoppia! Ancora Spagna contro Portogallo, spunta l’astro Eusebio.
Proprio nei giorni della finale contro il Barcellona, il Benfica stava portando a termine l’ingaggio di un giocatore che avrebbe cambiato la storia del club. Gli emissari del club lusitano avevano scoperto in Mozambico un giovane attaccante molto promettente chiamato Eusebio Ferreira Da Silva, destinato a passare alla storia del calcio semplicemente come Eusebio.
Il Benfica, esentato dal primo turno, entra in gara negli ottavi, dove si sbarazza facilmente dell’FK Austria. L’avversario nei quarti è l’ostico Norimberga di Max Morlock: in Germania finisce 3-1 per i tedeschi, ma a Lisbona il tecnico del Benfica, Bela Guttmann, decide di schierare finalmente Eusebio dall’inizio e ribalta la situazione con un tennistico 6-0. In semifinale anche il Tottenham deve inchinarsi ai lusitani che trovano così in finale un Real Madrid assetato di rivincita dopo l’eliminazione dell’anno precedente.
Ad Amsterdam va in scena una finale emozionante: il Real, ansioso di restaurare il proprio dominio in Europa, scende in campo concentratissimo e aggressivo. A metà primo tempo due reti di Puskas lanciano il Real sul 2-0 e la partita sembra già chiusa. Ma Aguas e Cavem replicano al magiaro, prima che Puskas faccia tris a sette minuti dal riposo. Nella ripresa sale in cattedra Coluna che prende per mano i compagni e li conduce alla vittoria segnando personalmente il gol del pareggio.
I gol decisivi arrivano da Eusebio, la pantera nera controllata benissimo da Pachin, ma implacabile prima su rigore e poi su punizione.
L’uomo-simbolo: Eusebio
Lo chiamavano la Pantera nera per distinguerlo da Pelé, la Perla, e l’accostamento non era certo blasfemo. Eusebio Da Silva Ferreira, in arte Eusebio, era arrivato al Benfica nel 1961 dal Mozambico, colonia portoghese dove era nato, dopo una complicata trattativa. Debutta a diciannove anni con la maglia dei portoghesi, l’anno successivo si guadagna il posto di titolare a suon di reti e diventa una pedina decisiva nella conquista della seconda Coppa dei Campioni lusitana.
Giocatore eccezionale, dotato di dribbling felpato e di un fisico straripante, le movenze feline e il tiro potentissimo anche da grandi distanze ne fanno un giocatore praticamente incontrollabile nelle giornate di vena.
Gioca mezzala, ma di fatto è il secondo centravanti della squadra, il grande movimentatore del gioco offensivo. Oltre al Benfica, assieme a Coluna, prese per mano la Nazionale portoghese, guidandola allo storico terzo posto nel Mondiale 1966.
FINALE |
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Olympisch Stadion, Amsterdam, 2 May 1962 BENFICA-REAL MADRID 5-3 Reti: 17′ Puskas 0-1, 23′ Puskas 0-2, 25′ Aguas 1-2, 34′ Cavem 2-2, 38′ Puskas 2-3, 51′ Coluna 3-3, 65′ Eusebio 4-3, 68′ Eusebio 5-3 BENFICA: Costa Pereira; João, Germano, Angelo; Cavem, Cruz; Augusto, Eusébio, Aguas, Coluna, Simões. CT: Béla Guttmann REAL MADRID: Araquistain; Casado, Santamaría, Miera; Felo, Pachin; Tejada, Del Sol, Di Stéfano, Puskás, Gento CT: Miguel Muñoz Arbitro: Horn (Olanda) |
Fonte immagini e testo Altervista Storie di Calcio