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Contatto Sommer-Merino, per la stampa italiana è rigore. Ma il portiere tocca prima il pallone

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L’Inter è uscita vittoriosa dal match di San Siro contro l’Arsenal valevole per la quarta giornata della nuova Champions League, portandosi così a 10 punti nella classifica a girone unico, che in questo momento la vede dietro solamente al Liverpool di Arne Slot, appaiata poi a diverse altre contendenti.

L’Inter ha raggiunto il massimo obiettivo senza correre particolari rischi contro l’offensiva avversaria, mai davvero pericolosa dalle parti di Sommer, se non per un episodio che ancora oggi sta facendo discutere.

Contatto Merino-Sommer: non è rigore

Al 30′ del primo tempo, con il risultato ancora bloccato sullo 0-0, Yann Sommer si fionda su una palla a spiovente nella sua area del portiere, contrastato da Merino, che poi rimane a terra dopo il contatto con l’estremo difensore nerazzurro. Un contatto che per risolversi ha avuto bisogno dell’ausilio del VAR, chiamato a decidere se Sommer avesse colpito prima il pallone e poi Merino oppure prima Merino e poi la sfera. Arriva il responso: no penalty. E lo slow motion non lascia spazio ai dubbi, la decisione è a tutti gli effetti quella corretta, con Sommer che colpisce sì Merino, ma non prima di aver colpito il pallone. La regola è chiara. Non c’è rigore.

Eppure, i principali quotidiani sportivi nazionali italiani, come Gazzetta dello Sport e Corriere dello Sport, nella mattinata successiva hanno fortemente criticato la decisione arbitrale e del VAR, sostenendo fermamente come si trattasse di calcio di rigore, andandoci giù anche pesantemente con gli uomini in giallo, etichettandoli come “non nuovi a sviste del genere“. Ma qui, a dirla tutta, come confermato anche dall’opinione pubblica, l’unica svista sembra essere stata quella della carta stampata nazionale.

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