In un gennaio fino a questo momento molto nero e poco azzurro l’Inter è chiamata a risolvere quanto prima possibile la situazione legata a Davide Frattesi. Il giocatore ha espresso la volontà di andare per via per ritagliarsi più minutaggio, ma prima di compiere manovre affrettate l’Inter vuole avere già pronto il sostituto, offrendo la possibilità così a diversi scenari di manifestarsi.
Lo scambio
Il forte interesse della Roma sul giocatore aveva visto aprirsi la possibilità di uno scambio tra Frattesi e Pellegrini, in quello che sarebbe dovuto essere uno scambio di prestiti fino a fine stagione. In pochi giorni la porta si è però chiusa. Il gol nel derby e le dichiarazioni del 7 giallorosso profumano di un nuovo inizio tra Pellegrini, la Roma e i suoi tifosi. L’Inter sta così sondando Cristante come possibile nuova contropartita, in quanto la volontà è quella di non cedere Frattesi ad una diretta rivale per il titolo, visto anche l’interesse del Napoli sul profilo. Così Frattesi si trasferirebbe a titolo definitivo alla Roma, ma l’Inter prenderebbe Cristante solo in prestito per riempire il vuoto, andando ad operare magari in estate sul mercato per un nome più imponente. Ma nulla sembra trovare conferma nelle parole degli interessati, con il tavolo che però è caldo per questo triangolo e per altre situazioni slegate.
L’utopia chiamata Milinkovic-Savic
La mancanza di certezze ha portato i tifosi nerazzurri a pronunciarsi sulla situazione, provando essi stessi a fornire una possibile soluzione al club. Il popolo nerazzurro ha così espresso la propria preferenza: Sergej Milinkovic-Savic. L’ex Lazio rincontrerebbe all’Inter il suo mentore, Simone Inzaghi, artefice dell’esplosione del serbo quando sedeva sulla panchina biancoceleste, ma il tutto è destinato a rimanere un sogno. Il giocatore milita al momento nel club arabo dell’Al Hilal, che non ha intenzione di lasciarlo partire, e tantomeno sembra essere una sua intenzione venendo ricoperto d’oro. Già questo rende il tutto praticamente impossibile ma, come se non bastasse, anche la carta d’identità è un punto a sfavore, con il serbo che è prossimo ai 30 anni e quindi non proprio affine al target imposto da Oaktree. Una trattativa finita ancor prima di iniziare, un sogno spentosi ancor prima solamente provare a diventare realtà.
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