Il primo artefice del Brasile edizione 1958 fu sicuramente il ct Feola che in quell’edizione del mondiale lanciò Pelè, artefice della vittoria! Spettacolo, tattica e dinamismo rappresentarono le componenti principali del Brasile del 58’. Dopo aver fallito i Mondiali del 1954 in Svizzera, dove il Brasile di Zezé Moreira era uscito sconfitto dalla Grande Ungheria, la formazione verdeoro cerca la strada del riscatto e della ricostruzione. Partecipa alla Coppa America del 1956, vinta dall’Uruguay, e al Panamericano di Mexico City, che i verdeoro vincono con una squadra di giovani. Per la Coppa America disputata a Lima nel 1957 il tecnico Silvio Pirillo ha tra le mani una squadra già forte e nella quale primeggiano i due Santos, Zozimo, Didì, Dino Sani e Zizinho. Il Perù rappresenta solo una tappa di avvicinamento al mondiale in Svezia. L’Argentina è tuttavia più esperta e ha la meglio sul giovane Brasile.
I problemi sono sempre i soliti, scanditi in pochi ma essenziali punti: individualismo esasperato, scarsa serietà professionale, fragilità fisica e morale di fronte alle avversità. La CBD nomina Vicente Feola «Director Tecnico General» e sollecita le strutture calcistiche ad una energica revisione degli errori commessi. Feola, per tanti anni allenatore del San Paolo e del Botafogo, è il migliore fra i tecnici brasiliani. Esamina quasi 200 calciatori. Alla fine restano 33 elementi fra i quali figurano tutti i giovani che erano stati già agli ordini di Silvio Pirillo: Altafini, Zito, Garrincha, Pepe, Bellini e il grande Edson Arantes do Nascimiento detto Pelé.
Pelé ha solo 17 anni all’epoca del suo debutto in nazionale e già a 16 era titolare nel Santos. Evidenzia, immediatamente, uno scatto bruciante da centometrista, un dribbling fantastico e irresistibile, un tiro forte e preciso, il tutto corroborato dal genio e da un fisico solido e resistente alla fatica. Il tecnico brasiliano si trovò davanti ad un problema di abbondanza se è vero che lo stesso Feola ebbe a dire che in quel mondiale, edizione 1958, il Brasile avrebbe potuto presentare due formazioni diverse di pari valore.
Il tecnico verdeoro ha in mente un attacco di questo tipo: Joel – Moacyr – Altafini – Dida – Zagalo, con Altafini del Palmeiras inserito fra le due coppie del Flamengo. Dida sembra offrire più garanzie di Pelé e Joel viene preferito a Garrincha giudicato “carente sul piano intellettuale, infantile”. La difesa è granitica e nella fase di preparazione Feola provò tante soluzioni alternative. Alternò i portieri Gilmar e Castilho; schierò come difensori esterni De Sordi e Nilton Santos, con Dyalma Santos e Oreco di riserva. I terzini centrali furono Bellini e Orlando e laterale a sostegno Dino Sani, con Mauro, Zozimo e Zito come rincalzi.
Esordio in Coppa del Mondo ad Uddevalla l’8 giugno contro l’Austria. Feola schiera: Gilmar; De Sordi Bellini Orlando Nilton Santos; Dino Didi; Joel Altafini Dida Zagalo secondo il nuovo schema 4-2-4. Il nuovo schieramento prevede quattro difensori sulla linea dei terzini che marcavano a zona, due centrocampisti, il laterale a sostegno ed un interno, e in avanti due attaccanti esterni che coprono le fasce con al centro la figura del doppio centravanti, Vavà e Pelé, che in pratica giocava sulla stessa linea. Quando la manovra passa in mano agli avversari, Zagalo, elemento di rara intelligenza, ritorna a sostegno nella figura tipica del tornante. Il Brasile vince tre a zero, con due reti di Altafini un gol di Nilton Santos. Feola non è contento in quanto,a suo dire, gli attaccanti avrebbero mancato d’incisività.
Con l’Inghilterra Feola sostituisce Dida con Vavà, centravanti che si fa ammirare per la forza, il coraggio e l’irruenza. Nella prima frazione prevalgono i brasiliani che non riescono a concretizzare il gioco espresso. Nella ripresa prevale la prestanza fisica degli inglesi e Gilmar corre qualche pericolo, ma il risultato resta fermo sullo 0-0. Feola, il giorno dopo, invita i giocatori ad esprimere la propria opinione sulle cause dell’insuccesso nel corso di una riunione alla quale sono tutti presenti. La discussione è accesa, con Didi, Nilton Santos e Bellini, che godono di un certo prestigio nell’ambiente e che fanno prevalere una linea critica che prevedeva l’allontanamento di Dino Sani, Altafini e Joel in favore di Zito, Pelé e Garrincha. Feola si adatta di buon grado all’invito e contro l’URSS schiera una formazione così composta: Gilmar; De Sordi Bellini Orlando Nilton Santos; Zito Didi; Garrincha Vavà Pelé Zagalo. Contro l’URSS il Brasile è padrone del campo e un rotondo due a zero sancisce e testimonia la supremazia dei sudamericani.
Jascin è battuto per ben due volte da Vavà ma ha l’opportunità di mettere in mostra tutto il suo talento e la sua bravura. Pelé, al debutto nella Coppa del Mondo, si segnala per la facilità di palleggio, per le rincorse, i dribbling e le frenate repentine. Contro il Galles, privo di Charles, e arrivato ai quarti di finale battendo l’Ungheria, Altafini è chiamato a sostituire l’infortunato Vavà. Ci vuole comunque una prodezza di Pelè per superare i coriacei gallesi: stretto palleggio in area ad ingannare Williams e sinistro radente che batte Kelsey.
Sembra un passo indietro rispetto alla gara contro l’URSS e così la semifinale contro la Francia è attesa con qualche preoccupazione. I transalpini di Fontaine, Wisnieski e Kopa vantano il miglior attacco del torneo e sono opposti all’imbattuto Gilmar. Feola reinserisce Vavà ripresosi dall’infortunio e per il resto conferma tutti gli altri. La partita finisce 5-2 per il Brasile e con il giovanissimo Pelè autore di una tripletta dopo che Didi, sul risultato di uno a uno, aveva segnato la rete del vantaggio carioca. Il peso del Brasile è schiacciante e la forza d’urto impressionante anche per una forte Francia.
29 giugno 1958, Stoccolma, Stadio di Rasunda. Il giorno della finale. Feola è costretto a rivedere la formazione poiché De Sordi è infortunato e quindi si affida a: Gilmar; Dyalma Santos, Bellini, Orlando, Nilton Santos; Zito, Didi; Garrincha, Vavà, Pelé, Zagalo. Il ct svedese Raynor conferma la formazione che a sorpresa ha raggiunto la finale mondiale: Svensson; Bergmark Axbom; Borjesson Gustavsson Parling; Hamrin Gren Simonsson Liedholm Skoglund.
I padroni di casa partono veloci e già al 9′ Liedholm, riceve una palla da Simonsson, e porta in vantaggio la Svezia. Al 15′ Garrincha è una furia sulla destra, atterra con una finta Axbom e sul suo centro radente Vavà devia in rete e pareggia. Al 32’ con un’azione simile Garrincha, da destra, serve nuovamente Vavá, che sigla la rete del 2-1. Nel secondo tempo è Pelè che conquista la scena. Così al 55’ O’Rey, ricevuta la palla ai sedici metri, la controlla con il destro e con un palleggio aereo la fa passare sulla testa di Gustavsson, sparando poi di sinistro nell’angolo basso alla destra di Svensson. E’ il gol del tre a uno. Il Brasile è inarrestabile. Zagalo segna l’unico gol del suo mondiale, Simonsson rende meno gravoso il risultato finale e proprio al 45′, mentre Guigne stava controllando il tempo per emettere il triplice fischio finale, Pelé suggella con l’ultimo gol il trionfo delle virtù calcistiche dei fenomenali calciatori brasiliani.
Pochi minuti dopo il capitano Bellini può finalmente sollevare al cielo quella coppa che in patria aspettano da quasi un trentennio.
08.06.58 (19.00) Uddevalla, Rimnersvallen Brasile-Austria 3-0 Reti: 1:0 Atlafini (37), 2:0 N.Santos (48), 3:0 Atlafini (80) Brasile: Gilmar, De Sordi, N. Santos, Dino, Bellini (c), Orlando, Joel, Didi, Atlafini, Dida, Zagalo Austria: Szanwald, Halla, Swoboda, Hanappi (c), Happel, Koller, Horak, Senekowitsch, Buzek, A. Korner, Schleger Arbitro: Guigue (Francia)
11.06.58 (19.00) Gothenburg, Nya Ullevi Stadion Brasile-Inghilterra 0-0 Reti: – Brasile: Gilmar, de Sordi, N. Santos, Dino, Bellini (c), Orlando, Joel, Didi, Mazola, Vava, Zagalo Inghilterra: McDonald, Howe, Banks, Clamp, Wright (c), Slater, Douglas, Robson, Kevan, Haynes, A’Court Arbitro: Dusch (Germania Ovest)
15.06.58 (19.00) Gothenburg, Nya Ullevi Stadion Brasile-URSS 2-0 Reti: 1:0 Vava (3), 2:0 Vava (77) Brasile: Gilmar, De Sordi, N.Santos, Zito, Bellini (c), Orlando, Garrincha, Didi, Pele, Vava, Zagalo URSS: Yashin, Kesarev, Kuznetsov, Voinov, Krijevski, Tsarev, A. Ivanov, V. Ivanov, Simonian, Netto (c), Ilyin Arbitro: Guigue (Francia)
19.06.58 (19.00) Gothenburg, Nya Ullevi Stadion Brasile-Galles 1-0 Reti: 1:0 Pele (73) Brasile: Gilmar, de Sordi, N.Santos, Zito, Bellini (c), Orlando, Garrincha, Didi, Mazola, Pele, Zagalo Galles: Kelsey, Williams, Hopkins, Sullivan, M.Charles, Bowen (c), Medwin, Hewitt, Webster, Allchurch, Jones Arbitro: Gardeazabal (Spagna)
24.06.58 (19.00) Solna, Raasunda Stadium Brasile-Francia 5-2 Reti: 1:0 Vava (2), 1:1 Fontaine (9), 2:1 Didi (39), 3:1 Pele (53), 4:1 Pele (64), 5:1 Pele (76), 5:2 Plantoni (83) Brasile: Gilmar, de Sordi, N. Santos, Zito, Bellini (c), Orlando, Garrincha, Didi, Vava, Pele, Zagalo Francia: Abbes, Kaelbel, Lerond, Penverne, Jonquet (c), Marcel, Wisnieski, Fontaine, Kopa, Piantoni, Vincent Arbitro: Griffiths (Galles)
29.06.58 (15.00) Solna, Raasunda Stadium BRASILE-SVEZIA 5-2 Reti: 0:1 Liedholm (4), 1:1 Vava (9), 2:1 Vava (32), 3:1 Pele (55), 4:1 Zagalo (68), 4:2 Simonsson (80), 5:2 Pele (90) Brasile: Gilmar, D. Santos, N. Santos, Zito, Bellini (c), Orlando, Garrincha, Didi, Vava, Pele, Zagalo Brasile: Svensson, Bergmark, Axbom, Borjesson, Gustavsson, Parling, Hamrin, Gren, Simonsson, Liedholm (c), Skoglund Arbitro: Guigue (Francia)