Tra i tanti protagonisti della rinascita nerazzurra dopo anni bui e tenebrosi vi è anche Borja Valero, centrocampista spagnolo acquistato dall’Inter nel 2017 per 5.5 milioni dalla Fiorentina. Borja Valero, ritiratosi nel giugno del 2023, è stato di recente ospite a Radio TV Serie A con RDS, dove ha avuto modo di parlare del suo trascorso nerazzurro e non solo.
Il ricordo di Astori
Prima di giungere in nerazzurro, Borja Valero tra le file della Viola è stato compagno di Davide Astori, scomparso nel 2018 a causa di un problema cardiaco. Nelle fasi iniziali dell’intervista lo spagnolo si è lasciato andare proprio ad un ricordo del suo ex compagno e amico, un ricordo che ancora oggi riesce a tener vivo grazie al rapporto con la famiglia di Davide e a tanti piccoli gesti e cose: “E’ sempre difficile parlare di Davide, una persona di grande carattere con cui a volte puoi non essere d’accordo ma con cui andare in guerra insieme. Quando è arrivata la notizia della sua morte ero all’Inter, stavo preparando il derby di Milano, è cascato il mondo addosso a tutti, soprattutto a chi come me ci aveva giocato insieme. In quei giorni Firenze ha dimostrato la sua grandezza e ancora oggi ho la fortuna di parlare ogni tanto con la sua famiglia, partecipare alle iniziative della Fondazione e il mio portachiavi di casa è proprio il 13 di Davide”.
Gli anni all’Inter
Passando poi al fattore campo Borja Valero si è soffermato sulla sua esperienza all’Inter, maglia che ha indossato per 3 anni collezionando 82 presenze e 4 reti, anni dove anche grazie al suo contributo l’Inter ha intrapreso un percorso che l’ha poi riportata ai vertici del calcio italiano ed europeo, periodo che lo spagnolo ricorda come felice ma non di certo privo di difficoltà: “Non è stato semplice lasciare la Fiorentina, pensavo di poter chiudere la carriera lì. Ho avuto problemi con la dirigenza dell’epoca, mi hanno lasciato andare dicendomi che sarebbe stato meglio per il club. L’Inter e Spalletti mi hanno dato l’occasione di andare in una grande società in Italia. E’ cambiato tutto, sono arrivato in una società incredibile che mi ha accolto molto bene. Non ero giovanissimo, ma avevano fiducia in me, soprattutto Spalletti. Ho messo tutto me stesso, sono contento perché siamo stati parte della rinascita dell’Inter che poi è tornata a lottare per vincere i trofei. Questa cosa mi fa molto piacere. Conte? Mi ha insegnato tantissimo, a inizio anno mi disse che ero fuori da tutto ciò che ha in mente lui per la squadra. Io testardamente ho deciso di restare perché pensavo di poter dare una mano alla squadra per raggiungere gli obiettivi. Alla fine, sono riuscito a giocare con un allenatore con quel carattere lì. E’ stato importantissimo per me avere un mister di quella categoria davanti, un allenatore che ti trasmette una voglia di vincere incredibile e che in ogni allenamento mette il 110%. In quegli anni all’Inter ha fatto benissimo”.