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Bayern Monaco-Inter 0-2, 23 novembre 1988

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Quando si dice Bayern Monaco, la mente dei tifosi nerazzurri corre, inevitabilmente, a quel 22 maggio 2010, giorno della notte di Madrid. L’ Inter sale sul tetto d’Europa, Mourinho piange, abbracciato da Moratti, e Zanetti alza, dopo 45 anni, la coppa appena conquistata. Il ricordo dei tifosi più attempati, però, corre anche verso un’ altra partita, un po’ meno felice, per via dell’ epilogo, ma sicuramente avvincente. Correva l’ anno 1988, era il 23 novembre e l’Inter si giocava l’ andata degli ottavi di Coppa Uefa.

All’ OlympiaStadion di Monaco, con la neve a bordo campo, i ragazzi di Trapattoni, futuri vincitori dello “scudetto dei record”, danno vita ad una prestazione eroica. Lo stadio è gremito, e lo spettacolo delle tifoserie fa da cornice ad un grande classico del calcio europeo. La gara si apre subito con l’Inter in avanti ed è subito sui piedi di Aldo Serena la possibilità di portare in vantaggio i nerazzurri, ma Aumann, attento, gli nega la gioia del goal. Un brivido,però, lo sente anche Walter Zenga, due minuti dopo, quando Wohlfarth, imbeccato da Dorfner, spedisce a lato un pallonetto da due passi, fin qui la gara è vivacissima, le due squadre si affrontano a viso aperto, l’Inter c’è e con Matteoli prima e con Bianchi poi, al 33′, impegna il portiere bavarese con due interventi insidiosi. Il primo tempo, tutto sommato equilibrato, si chiude, dopo un recupero di 3 minuti, con un tiro dalla distanza di Nachtweih terminato largo alla destra di Zenga.

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E’ un botta e risposta continuo tra le due compagini, schierate in modo perfetto, si affrontano senza timori reverenziali, dando vita ad uno spettacolo entusiasmante. Il secondo tempo non tradisce le aspettative e la gara viaggia su ritmi altissimi, si gioca per quattro minuti e mezzo ad una porta sola, con Reuter che centra l’incrocio con un siluro dal limite dell’ area. Nonostante la gara sia aperta il risultato non si schioda dallo zero a zero, ma al 60′ sull’unico errore della difesa di casa il risultato cambia. Brehme dalla difesa lancia lungo verso Serena, che salvato dal fuorigioco, con un retro passaggio sanguinoso, si lancia verso la porta avversaria segnando la rete dell’1 a 0. E’ il vantaggio dell’Inter, arrivato, finalmente, dopo una prima frazione giocata fin qui in modo quasi perfetto.

Neanche il tempo di esultare che un tiro di Jurgen Wegmann supera Zenga e costringe Bergomi agli straordinari salvando sulla linea. il “Trap” è una furia, vuole più attenzione e si sbraccia per richiamare la linea difensiva, in quest’ occasione non certo impeccabile. Al 71′, però, accade qualcosa destinato a rimanere negli almanacchi per sempre, un qualcosa di straordinario che questa manifestazione non dimenticherà facilmente.

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Nicola Berti recupera un pallone nella sua metà campo, si fa sessanta metri di corsa, entra in area e trafigge Aumann, è il 2 a 0 a coronamento di una prestazione davvero straordinaria. Nei 20 minuti finali succede poco o nulla, l’Inter contiene gli attacchi del Bayern, amministrando il considerevole vantaggio in trasferta. La vittoria dei ragazzi di Trapattoni è sicuramente una delle vittorie più emozionanti della storia dell’Inter. Passata però in secondo piano per via della sconfitta al ritorno: 1 a 3 al Meazza, che ha inevitabilmente sancito l’ eliminazione dalla coppa, vinta poi dal Napoli di Maradona, proprio sui tedeschi del Bayern. Il modo quasi perfetto con cui quella squadra espugnò L’ OlympiaStadion rende ancora più amara ed inspiegabile la sconfitta del ritorno, ma l’ Inter è così, non conosce mezzi termini, o tutto o niente, o bianco o nero…..No anzi quello mai!

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