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Bastoni da record: è il migliore in Europa per passaggi vincenti

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Bastoni. L’Inter Campione d’Italia ha ripreso la marcia ai piani alti della classifica tornando a essere cinica e spietata come i tifosi erano abituati a vederla, soprattutto nella scorsa stagione. La squadra di Inzaghi, oltre a essere tornata a vincere con largo scarto in campionato, può contare su un collettivo completo, ripresosi al massimo dopo un inizio di stagione leggermente al di sotto delle aspettative e in cui i singoli iniziano a fare la differenza.

Regista di difesa

Dalla stagione 2019-2020, la difesa dell’Inter può contare sulle giocate e gli interventi decisivi di un giovane nato a Bergamo nel 1999 e che risponde al nome di Alessandro Bastoni. Il 24enne, pilastro anche della Nazionale di Luciano Spalletti e che in estate era stato richiesto da alcuni dei top club d’Europa, è un difensore che rompe gli schemi tradizionali del suo ruolo, un centrale che si distingue non solo per le sue qualità difensive, ma soprattutto per le sue capacità da regista. I numeri parlano chiaro: con una heat map che si sviluppa principalmente nella metacampo avversaria, Bastoni ha un impatto significativo nella costruzione del gioco dell’Inter. Con un sinistro preciso e potente, è diventato il costruttore numero uno della squadra, un fulcro attorno al quale ruotano le trame offensive della Beneamata. Se c’è da impostare l’azione, la palla passa sempre da lui, un modo per far partire la manovra che finisce poi a rifornire il reparto offensivo, passando con fluidità dai suoi piedi a quelli di Çalhanoğlu, Barella, Mkhytaryan e delle punte.

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L’ex Parma ha iniziato a perfezionare la sua capacità di lanciare palla lunga fin da giovane, durante le partite dell’oratorio dove chiedeva al portiere il pallone per consegnarlo alla punta con la classica giocata alla “viva il parroco”; ecco, il concetto della palla lunga e pedalare è stato notevolmente rivisto dal numero 95 nerazzurro, tanto che le sue sciabolate erano già note agli osservatori. Non è cambiato nulla da quei tempi: oggi quei lanci di 20-30 metri, autentici gemme su un trifoglio a sessanta metri, sono ben ammirabili in Serie A, dove Bastoni continua a incantare con la sua visione di gioco e interventi difensivi decisivi. Nel match contro il Verona, il difensore dell’Inter ha messo a segno il terzo assist stagionale, un’altra prova del suo impatto decisivo anche in fase offensiva, e risultando uno dei migliori in campo.

Titolarissimo

I numeri che emergono dal suo rendimento sono impressionanti: in Serie A, la sua media assist per partita è di 0,8, la più alta tra i difensori centrali, e il numero di passaggi lunghi completati è di 75, anche qui il più alto della categoria. Un altro dato che mette in luce le sue qualità è quello relativo ai tocchi nella trequarti avversaria: con 185 tocchi, Bastoni è il difensore che, più di ogni altro, riesce a farsi sentire nella metà campo avversaria. Nessun altro centrale ha toccato la palla così spesso in zona offensiva. Un aspetto fondamentale per un difensore moderno, in grado non solo di difendere, ma anche di diventare un perno del gioco offensivo della squadra ed essere nominato il miglior difensore della stagione 2023-2024.

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Ma la vera specialità di Bastoni è la verticalità. I passaggi progressivi, quelli che spingono il pallone in avanti e creano opportunità per la squadra, sono un’altra delle sue armi più potenti. La media di passaggi progressivi per 90 minuti è di 2,80, un dato che lo pone al vertice della classifica tra i difensori. In totale, ha completato 69 passaggi progressivi in 12 partite, un numero che lo mette decisamente in cima, con un ampio distacco rispetto agli altri difensori centrali. Il secondo migliore, Amir Rrahmani del Napoli, si ferma a 43 passaggi progressivi.

In Europa, pochi centrali si avvicinano alle sue statistiche. Oltre alla già citata media di passaggi lunghi e assist attesi, la sua capacità di effettuare passaggi verticali lo rende uno dei difensori più completi nel panorama europeo e i tre assist messi a referto in stagione sono un altro segno della sua capacità di influire anche nella fase offensiva, un dato che il solo Luperto del Cagliari, anch’egli con tre assist, è riuscito a eguagliare ma con un gioco e una media inferiore e meno incisiva.

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