Di Flavio Verzola.
Azzurro
Azzurro… il pomeriggio è nerazzurro
e lungo per me.
Mi accorgo
di non avere più risorse,
senza di te.
Sfido chiunque della mia generazione a non averla canticchiata mentre la leggeva.
E altrettanto agli interisti di non aver apprezzato la mia piccola licenza poetica nella sostituzione con nerazzurro.
Magari Adriano, interista doc, l’aveva pensata proprio così, quando scrisse questo brano leggendario nel lontanissimo 1968! Inter e musica si sono nel corso degli anni, rincorsi gioiosi, giocando come due delfini, uguali nelle loro pirolette acquatiche, mantenendo però la loro indipendenza. Perché l’Inter, per storia e per tradizione, è sicuramente legata a doppio filo con qualsiasi forma d’arte, che includa emozioni come ingrediente principale, e la musica lo è per eccellenza! Tantissimi i cantanti famosi nerazzurri, dai più sfegatati e semplici appassionati, da Liga a Vasco, da Ruggeri a Vecchioni, da Bocelli a Madame, da Tananai a Celentano, da Elio fino a Pezzali, Manuel Agnelli e i Pinguini Tattici… con riferimenti più o meno velati nei testi delle loro canzoni. Per non parlare poi delle canzoni istituzionali, quelle da brividi, e da lacrimuccia! Chi di noi non ha mai “mi fai battere il cuore… mi fai smettere di respirare Pazza Inter, perche c’è solo l’Inter! In certe notti la macchina è calda, e dove ti porta lo decide lei, in una vita da mediano, sei protagonista al Meazza a Riveder le stelle! Perché oggi di festeggia il Dante di….si narra infatti che proprio oggi, compleanno di Marotta, nel 1300 sia iniziato il viaggio che ha dato vita alla Divina Commedia.
Giusto per festeggiare la panchina d’oro appena vinta legittimamente dal Demone. Concediamoci una piccola ma gustosa coincidenza, visto che in questi giorni qualcuno la sua panchina l’ha persa, tra risatine maligne, ci sono interisti che ritengono questo esonero, l’ennesima impresa di Marmotta, che ha mandato il Motta come commando a distruggere il nemico dietro le linee!
Festeggiare si, ma non troppo, visto l’aprile massacrante che ci attende, ricordando poi l’esonero di Simoni, giusto in concomitanza di questo premio… ok tocchiamoci e andiamo oltre!
La domenica della Pavone, è stata una domenica triste! Come ogni maledetta domenica in cui gioca la Nazionale! Perché la mancanza di qualcosa o qualcuno, diventa soffocante proprio quando non c’è! Quante volte dopo una partita magari tirata, abbiamo pensato ” meno male che c’è la pausa Nazionali, così possiamo stare tranquilli e magari dedicarci alla famiglia!”.
Niente di più ipocrita, già la domenica mi ha avvelenato il caffè con la Nazionale Rossa, non che sia tifosissimo, ma abitando a Maranello, appena appena coinvolto lo sono! Continuando in quella amara consapevolezza che comunque in queste domeniche, manca qualcosa. La domenica senza inter è una carbonara senza guanciale, è una birra piccola e analcolica, è come un cappuccio senza cornetto…. un qualcosa che per necessità si, ma mai con virtù, si accetta o meglio si subisce! Perché la nazionale sicuramente ha il nostro affetto incondizionato, ma l’amore e la passione, quella delle famose farfalle nello stomaco… dai non c’è proprio paragone… ” e perché l’Inter è l’unico mio amore…”
Anzi la maggior parte degli interisti folli, quelli meglio definiti come internati, cioè da internare come significato del termine, alle inutili e fastidiose, partite tra coppe inventate e qualificazioni varie ai tornei nazionali, il primo pensiero ricorrente e angosciante è ” speriamo che nessuno si faccia male! ” oppure “che due maroni sti viaggi oltreoceano… ma Argentina Brasile non la possono giocare al Manuzzi di Cesena???”
Ovvero oltre alla domenica orfana, preoccupazioni in aggiunta. Se poi giochiamo contro la Germania praticamente per suicidarci, sfiorando poi il famoso ricorso storico del 4- 3… allora la beffa è completa!
Tranquilli ragazzi, come diceva il buon Celentano, lei è partita per le spiagge e sono solo quaggiù in città… ma torna prima di quando si possa immaginare, per una full immersion da cardiopalma. Campionato, derby di coppa, con contorno di Champions in Baviera, ci vorrà uno stomaco da fuoriclasse per digerire il tutto… ma come dice il Demone, abbiamo lavorato per esserci… la bicicletta l’abbiamo avuta e il Mortirolo ci attende!
Marcia Avanti!