Di Flavio Verzola.
Ricordo ancora l’ansia e la preoccupazione di Nonna, quando da bimbo mi diede mezza pastiglietta di aspirina per bambini…. Stetti malissimo, della serie quando la cura è peggiore del male. Da allora Paracetamolo e acido acetilsalicilico bannato totalmente! I tedeschi Hoffman ed Eichengrün, chimici impiegati presso la Friedrich Bayer riuscirono nel 1897, a sintetizzare la molecola dell’acido acetilsalicilico. Per iniziare così la produzione industriale il 6 marzo 1899 col nome di Aspirin! Una versione romantica della scelta del nome, racconta che il nome deriva da Aspreno, primo vescovo di Napoli. Una sorta di Siro partenopeo! Si racconta che prima della scoperta delle miracolose pastiglie, la popolazione afflitta da emicranie, si rasava la testa e la metteva nella teca dove erano raccolte le ossa del santo, ricavandone un immediato beneficio. In un viaggio a Napoli l’amministratore delegato della Bayer, venuto a conoscenza della leggenda, decise di mettere appunto il nome di Aspirina in ricordo di Aspreno!
Evidentemente Aspreno insieme a Gennaro hanno fatto un brutto scherzo a Siro. Contribuendo misteriosamente al blocco delle comunicazioni Var, permettendo al netto fuorigioco di ping pong di passare inosservato, nel prosieguo dell’azione tra mille rimpalli strani, il gol del Leverkusen…. tuttavia tanto rocambolesco quanto ahimè meritato!
Dovevo prevederlo che sarebbe stata una serata complicata. Da vecchio lupo nerazzurro, spesso percepisco i segnali dell’universo. A volte li interpreto correttamente, spesso li giro a mio piacimento, secondo la mia passione nerazzurra. Sensazioni a parte il Leverkusen, legato in tutto e per tutto con la Bayer, è una signora squadra, guidata da un signor allenatore. Sono rapidi, fisici, compatti e tecnici, del resto le statistiche non mentono e le loro prestazioni negli ultimi dodici mesi, addirittura esaltanti!
Se i numeri non mentono, o meglio non si discutono, anche noi in effetti abbiamo numeri da fuoriclasse! Questo non deve essere bastato al Demone per un approccio a viso aperto! Forse l’avvicinarsi della Lazio, che con la Dea sono le più in forma del campionato, con la necessità di un turn over ragionato e metodico. Forse semplicemente i conti della serva, con un punticino che sarebbe anche bastato per affrontare con tranquillità le ultime due partite della prima fase della nuova Champions. Ergo facciamo un vergognoso e sparagnino calcio contiano, della serie portiamoci a casa un pareggio e va bene così! Senza lo zampino di Aspreno, magari evocato proprio dal parruccone, il pareggio al 89 sembrava cosa fatta…. e invece la birra ci va per traverso e ai santi già storicamente evocati si aggiungono le madonne e il coro degli angeli! La rabbia non è tanto nel risultato, e nel modo assurdo in cui è scaturito, ma dalla prestazione incolore, scialba, per non dire impaurita con cui abbiamo affrontato una ripresa, senza nemmeno un tiro nella porta avversaria! Insomma snaturando completa il credo del Demone e la natura di questa squadra. Come vittima di un sortilegio, oltre alle difficoltà delle classiche seconde linee, alla faccia delle due squadre ribadite dall’infame parrucca, giochiamo imprecisi e paurosi. Taremi, Frattesi e Augusto, peggio delle loro peggiori versioni viste, a metterci il carico un arbitro incompetente e il var oscurato… la frittata è fatta. Ribadisco, se avessimo affrontato la partita a viso aperto, magari avremmo anche perso, ma almeno ce la saremmo giocata. Così invece la non prestazione irrita molto di più della sconfitta.
Speriamo che sia solo una piccola allergia all’aspirina…. passata la febbre sotto con gli aquilotti, e vorrei rivedere la nostra inter d’assalto! Marcia Avanti