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Ci spiace Antonio ma ecco perché il VAR non poteva intervenire sul rigore

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Antonio Conte ieri ha espresso apertamente il suo disappunto in diretta TV riguardo al rigore assegnato all’Inter contro il Napoli, ponendo le solite domande: perché il Var non è intervenuto, e perché non ha corretto la decisione dell’arbitro Mariani sul lieve contatto tra Anguissa e Dumfries? L’allenatore del Napoli era visibilmente irritato, ritenendo che quella decisione, se Calhanoglu non avesse sbagliato il rigore, avrebbe potuto alterare l’equilibrio di una partita così importante. “Ma cosa significa che il Var non può intervenire?!”, ha ripetuto più volte nel confronto acceso con l’ex arbitro Claudio Marelli, durante la trasmissione su DAZN.

L’ex arbitro Antonio Damato, oggi responsabile del Settore Tecnico Arbitrale, ha spiegato attenendosi al regolamento e al protocollo perché il Var non è potuto intervenire. Durante la trasmissione Open Var, ha affermato: “Le immagini mostrano un contatto – l’arbitro era in una posizione ideale, ha valutato e concesso il rigore. In questo caso, il protocollo Var impedisce l’intervento: il Var può intervenire solo se il contatto non fosse mai avvenuto o se ci fosse stato un errore chiaro ed evidente dell’arbitro”.

Per quanto riguarda l’interpretazione, c’è spazio per discussione: “Certo, è un fallo leggero, un po’ sotto lo standard dei rigori che vorremmo vedere assegnati”, ma la decisione di Mariani è in linea col protocollo e quindi corretta.

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Ecco perché non poteva intervenire

Secondo la versione fornita dai vertici arbitrali, in assenza di un “chiaro ed evidente errore” o di un “grave episodio non visto”, era impossibile per il Var intervenire dalla cabina di regia. Una volta confermata l’esistenza del contatto tra Anguissa e Dumfries – senza poterne valutare l’intensità, aspetto riservato al giudizio sul campo – e verificato che non vi fossero infrazioni precedenti che invalidassero l’azione, la decisione di Mariani è stata confermata. In tal caso, non vi erano i presupposti per suggerire una on-field review.

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