La squadra del Colonnello Lobanovski contro quella del grande maestro del calcio totale olandese Rinus Michels.Due grandissimi allenatori, vecchie volpi e strateghi del calcio. In semifinale eliminarono rispettivamente Italia e Germania Ovest. Le due squadre giocano un calcio simile, ma non uguale. Non fu una partita scoppiettante, fu più che altro una partita tattica con due squadre che si studiavano e stavano ben attente a non scoprirsi troppo lasciando spazi agli avversari. A farla uscire dal “torpore tattico” ci pensarono gli assi olandesi. Al 34′ Ruud Gullit vola in cielo e colpisce di testa dopo un precedente colpo di Van Basten, con la palla che si insacca sotto la traversa con Dasaev che non pote’ fare nulla.
I sovietici hanno speso molte energie contro l’Italia e ne risentono sul piano atletico anche se non rinunciano ad attaccare come la filosofia del loro allenatore insegna. Ma al 54′ Marco Van Basten, sulla linea di fondo, raccoglie al volo un cross di Muhren e realizza il goal del secolo, chiudendo definitivamente il match. Il Cigno di Utrecht, autentico trascinatore dell’Olanda, con 5 reti è anche il capocannoniere della competizione. Un fuoriclasse straordinario, unico, che con questa rete ottiene la definitiva consacrazione degli dei del calcio. L’Olanda vince meritatamente il Campionato Europeo crescendo partita dopo partita, il primo ed unico trofeo della sua storia, un po’ paradossale come cosa visti i grandissimi campioni che hanno indossato la casacca orange di generazione in generazione.
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